“E’ questo luogo celebre per i preziosi vini che vi si fanno e molto più, per la cortesia del padrone”. Sono parole del grande architetto veneto Andrea Palladio riferite all’amico conte Giacomo Angarano e alla sua splendida dimora, già all’epoca famosa per la bontà dei vini. La dimora è infatti, Patrimonio Unesco e fa anche parte dell’Adsi (associazione dimore storiche italiane).
Oltre ad altri vitigni, nei terreni di questa villa incastonata in una fertile striscia di terra, ricca di acque e protetta dai gelidi venti alpini dell’altopiano del Grappa, zona oltrettutto caratterizzata da suoli alluvionali o vulcanici, prosperano i vitigni della Vespaiola di Breganze: vitigno simbolo di questo territorio.
Dalla Vespaiola si ottiene il Vespaiolo, vino Doc di Breganze con forte personalità e mineralità.
La Vespaiola è presente solo in questa ristretta area della denominazione, uva a bacca bianca che deve il nome all’attrazione fatale che provoca sulle vespe, rapite dal suo ammaliante profumo e dall’alta concentrazione zuccherina.
Dalla Vespaola nasce anche il TORCOLATO, una chicca da fine pasto o da meditazione. Da grappoli selezionati di Vespaiola, lasciati tradizionalmente ad appassire attorcigliati agli areati soffitti dei cascinali, dove per almeno quattro mesi gli acini hanno modo di concentrare zuccheri e aromi prima d’essere “torchiati”. A seguire fermentazione lenta e affinamento di almeno due anni in barriques di rovere francese. Il risultato è un nettare di colore ambrato brillante con sentori di agrumi, albicocca e frutta secca; in bocca è appagante, equilibrato e con finale ammandorlato.